- colosseo e Venezia
- pizza e ottimo gelato
- sole
- mafia
... ci manca solo Lapo Elkann e poi mi taglio le vene per lungo se penso che questo è il biglietto da visita che mi ritrovo stampato in faccia quando dichiaro la mia nazionalità!
Ma questa non è l'Italia!
Mi sono allora decisa a sfatare il mito: giammai sarò io a compiere l'incivile errore di considerare l'Irlanda solo come la terra dei pascoli verdi, dei trifogli e delle arpe, delle pecore dal muso nero, dei mangiatori di patate dai capelli rossi e dei folletti, degli ubriaconi e delle piogge torrenziali.
Iniziò così il mio open-minded-day!! Iniziò male, con la nostra vicina di casa, tale Annah (8 anni): graziosa bimbetta dai capelli ricci e ROSSI che suona alla nostra porta chiedendomi di poter giocare con i due diavoletti. Poco male, una rossa nel quartire ci sta pure! Venne il momento di andare a scuola: salgo al secondo piano del bus (anche nella quotidianità non mi faccio mancare la sensazione di sentirmi la Susy-Blady-turista-per-caso!). Dall'alto la visuale e migliore: mannaggia al chiurlo!!...vedo PRATI...VERDI...PECORE! Evito di aguzzare la vista per decifrare il colore del loro muso e non ho nessuna intenzione di scendere nel particolare sul tipo di erba che si stanno sgranocchiando (del resto, il trifoglio è solo una delle infinite possibilità contemplabili). Arrivo in centro: la Dublin School of English è una insignificante porticina rossa che si fa spazio a spallate tra le massiccie finestre dei pub e i negozi di souvenir. Driblo i turisti con con l'agilità che solo una sana colazione a base di eggy bread può darti e noncurante dei loro cappelli da FOLLETTO e delle loro magliette orgogliosamente marcate Guinness (il cui simbolo è l'ARPA) raggiungo il portone della scuola. Fiuuuuuuu, sono salva! Sospiro di sollievo! Durante la lezione seguo con divertito interesse l'evolvere del cielo: nel giro di dieci minuti la PIOGGIA vien giù che dio, buddah ed allah la mandano!! Alla fine delle mie due ore e mezza di inglese condensato scendo per strada: la gente alle porte dei pub è già bella allegrotta (e siamo solo alle 4 pm ) e l'acqua nelle mie scarpe è dentro-fuori-tuttintornoedipiù! Riprendo l'autobus del ritorno con trepidante rassegnazione. Lo stereotipo purtroppo è confermato, ma ci sta di bello che so esattamente cosa mi aspetta per cena: PATATE!!!!...so' maga, ao'!!
Con la pioggia il traffico si aggroviglia e questo significa che ho un'oretta abbondante per decidere se la mia cena patatosa sarà fritta, lessa o al forno... che immenso divertimento!! Nell'istante però in cui pregusto le mie patate fritte (scelgo sempre la cosa più distruttiva per le mie arterie...) qualcosa sconvolge i miei piani!...smette di piovere... compare il sole... ARCOBALENO!!!... uhmamasaura!!...incredibile!! Il sole esiste anche da queste parti!! Ora però mi voglio rovinare dicendo che ho pure trovato la pizza per cena. Disorientamento sconvolgimento! Dove sono?!
Sono semplicemente tornata a casa...
2 commenti:
Cara, magari l'Italia fosse solo "pizza e mandolino" agli occhi degli stranieri!
Io ho trascorso una cena un po' "burrascosa" con una messicana, una peruviana e un ecuadoregno, che a un certo punto mi han preso per una valvola di sfogo e hanno incominciato a inveire sul Bel Paese, dicendo che non funziona niente, che nei pubblici uffici cono tutti degli incompetenti che prendono soldi senza nemmeno saper fare il proprio lavoro ... io ho ribattuto che non potevano fare di tutta l'erba un fascio, però mi sono sentita un po' in empatia, x tutte le cose che non vanno o che sono strampalate, e un po' mi sono quasi vergognata, specie quando ho sentito la trafila per il rinnovo dei permessi di soggiorno...
vabbè, era una divagazione un po' triste...però anche questa è realtà "interetnica", no?
besos
Ciao Valeria! Interessante questa storia degli stereotipi. Anche io ho sentito stranieri definirci con quei luoghi comuni...
A proposito prova a dare una occhiata al sito del cabaret...cosa ne pensi?
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